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Il 10 e 11 febbraio parteciperemo a Milano Circolare, evento dedicato alla moda e al design circolare in città che coinvolge oltre 80 realtà attive sul territorio. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Milano in collaborazione con NEMA – Rete Nuove Manifatture ed è il punto di partenza per elaborare un Piano d’azione sull’economia circolare per la città.

Un ricco programma di talk, workshop ed esposizioni caratterizzerà la due giorni che popolerà il centro culturale del BASE, in via Bergognone 34. Tutte le attività sono gratuite e aperte a tutti, è sufficiente registrarsi qui. Ecco quando potrai trovarci:

ESPOSIZIONE
Venerdì 10 dalle 14 alle 19:30 e sabato 11 febbraio dalle 10 alle 19
ROOM 1400
Saremo presenti insieme a Belt Bag con l’esposizione di prodotti in upcycling realizzati a mano dai designer e artigiani della Cooperativa Sociale Occhio del Riciclone ONLUS.

TALK “CIRCOLARI A FIN DI BENE Esperienze di riuso e riciclo a impatto sociale”
Sabato 11 febbraio alle 16

ROOM 1400
Interverremo per parlare dell’attività di Humana insieme ad altre associazioni e aziende tra cui Kechic, Spazio 3R, Vesti Solidale, T12 Lab e ESG Boutique.

LABORATORI INTERATTIVI
Sabato 11 febbraio dalle 14:30 alle 17
Learning Labs, terzo piano

“Imparare Facendo:  laboratori di upcycling, artigianato e riparazione” sarà l’occasione per cimentarsi in prima persona in un workshop di upcycling insieme a Francesca di Belt Bag per imparare come trasformare una vecchia t-shirt in un nuovo utilissimo oggetto da utilizzare ogni giorno.

Ti aspettiamo!

 

Dare nuova vita a quasi 2000 metri quadri di tessuto, trasformandoli in una nuova risorsa a fin di bene. Questa è la sfida che Humana People to People Italia ha scelto di accettare avviando la collaborazione con Grundig, azienda leader nell’elettronica di consumo, che lo scorso settembre ha allestito con questi materiali il proprio stand presso il Salone del Mobile – Eurocucina FTK. L’obiettivo del brand era infatti quello di creare uno stand a impatto zero, con il 95% di materiali già riciclati o da riciclare.

Da qui è nato il progetto Second life in collaborazione con la nostra organizzazione, che ha permesso di realizzare da quei tessuti 400 borse e accessori in upcycling. Una rielaborazione creativa resa possibile dal partner tecnico Occhio del Riciclone Soc. Coop. Sociale Onlus (parte del network Humana) che si occupa di progetti di inclusione ed economia circolare. I prodotti sono ora in vendita sul sito www.beltbag.it: l’obiettivo è raccogliere fondi a sostegno dei progetti di sviluppo di Humana in materia di sostenibilità e sicurezza alimentare e delle attività di Food for Soul, l’associazione culturale ideata da Massimo Bottura che, sin dalle origini nel 2016, Grundig supporta nella lotta allo spreco alimentare.

A pochi mesi dalla conclusione del progetto triennale di formazione dei nuovi insegnanti che ha interessato gli istituti scolastici nello stato dell’Haryana, terminato a luglio 2022, Fondazione San Zeno sceglie di sostenere un nuovo intervento di Humana in India, questa volta nello stato di Bihar.

A lezione di futuro: interventi di supporto al sistema educativo indiano”  interessa uno degli stati più popolosi e poveri dell’India, con un tasso di alfabetizzazione tra i più bassi del Paese e al penultimo posto tra le donne. Realizzato dalla nostra consorella Humana People to People India e Humana Italia, punta a fornire una formazione di qualità ai futuri insegnanti intervenendo in 12 Istituti Educativi. Dal 2015 Humana India collabora direttamente con il Dipartimento di Istruzione dello Stato, fornendo consulenza e strumenti concreti per le scuole magistrali.
Gli obiettivi al termine dei tre anni sono la formazione di 2.000 studenti di scuola magistrale per tutto il ciclo di studi attraverso il programma NeTT (Necessary Elementary Teachers Training) e il supporto diretto a 100 scuole primarie e secondarie collegate ai 12 Istituti Educativi interessati dal progetto, per un totale di circa 10.000 studenti supportati nel loro percorso scolastico.
Grazie a Fondazione San Zeno per essere sempre al nostro fianco!

Scegliere il riutilizzo degli abiti permette di abbassare l’impatto ambientale sino a 70 volte rispetto al nuovo

Lo studio commissionato da EuRIC, la Federazione Europea delle Industrie di Riciclo, “LCA-based assessment of the management of European used textiles” (Analisi dell’impatto nella gestione del ciclo di vita del tessile post-consumo in Europa) dimostra che il riutilizzo di un capo ha un impatto ambientale 70 volte inferiore rispetto a quello generato dalla produzione di nuovi capi. Nello specifico, sono circa 3 i chili di CO2 risparmiati per ogni abito di alta/media qualità riutilizzato. Anche rispetto al riciclo, il riutilizzo si conferma la scelta più sostenibile a livello ambientale, pur tenendo in considerazione l’incidenza dei trasporti nel mercato globale del post-consumo.

Questi risultati giungono a pochi mesi dal lancio della strategia europea per il tessile sostenibile e dall’annuncio della raccolta differenziata obbligatoria del tessile per gli stati membri a partire dal 2025, obbligo già in vigore in Italia a partire da gennaio dello scorso anno.

Il report confronta l’impatto del riutilizzo con quello della produzione di nuovi capi in tre categorie (100% cotone, polycotton – una fibra che mischia cotone e polistere – e 100% poliestere), tutti prodotti in Asia e venduti rispettivamente in Europa, Africa sub-sahariana e Pakistan. L’analisi conferma che l’impatto ambientale del riutilizzo è significativamente più basso della produzione di nuovi capi in tutti e tre i casi.

La conclusione è simile anche confrontando il riutilizzo con la produzione di nuovi capi utilizzando fibre riciclate. Inoltre, lo studio sottolinea come sia importante considerare anche il tasso di sostituzione, nella misura in cui l’acquisto di un capo usato effettivamente sostituisca l’acquisto di un capo nuovo da parte del consumatore.

Viene dunque confermato come i benefici di un mercato globale per il riutilizzo e le potenzialità del riciclo del tessile, rispettando la gerarchia dei rifiuti e quindi laddove non sia possibile riutilizzare il capo, siano in grado di contrastare la quantità crescente di abiti di bassa qualità e non riutilizzabili.

Infine, il report formula alcune linee guida legate all’implementazione di sistemi di selezione maggiormente incentrati sull’individuazione della qualità, a un aumento degli investimenti nelle tecnologie dedicate al riciclo e all’innovazione per il riciclo fibre-to-fibre, e all’attuazione di criteri di eco-design per aumentare la durata di vita dei capi.

“Come membri di EuRIC tramite Assorecuperi, riteniamo importante la realizzazione di questo studio, che evidenzia in maniera puntuale le esternalità positive del riutilizzo nel settore tessile. Humana People to People da oltre 40 anni è impegnata nella raccolta e avvio a recupero in questo settore per tutelare l’ambiente e finanziare i nostri progetti sociali nel mondo: non possiamo quindi che accogliere con entusiasmo le linee guida delineate dallo studio affinché la pratica del riutilizzo entri nel piano d’azione e nell’agenda dei policymaker” – dichiara Karina Bolin, Presidente di Humana People to People Italia.

Leggi qui il report completo.

 

Questo Natale compi un gesto solidale e scegli, per te e per i tuoi amici, la nuova shopper Humana Vintage: contribuirai a sostenere un progetto di Humana in Malawi per aiutare le comunità più colpite dalle conseguenze del cambiamento climatico.

La shopper

Disponibile online su www.humanavintage.it e in tutti gli store di Humana in Italia, la shopper porta con sé un messaggio importante per le persone e per il pianeta: acquistando capi vintage e second hand contribuisci a ridurre le emissioni di CO2 prolungando la vita dei capi. Cosa c’è di più cool per il tuo shopping?! Pratica e capiente, diventerà la tua compagna inseparabile, ma può essere anche un’ottima soluzione per accompagnare i tuoi regali natalizi per amici e parenti!

Il progetto

Acquistando la shopper Humana sosterrai un progetto avviato dalla nostra organizzazione nei distretti di Chikwawa e Nsanje, in Malawi. Le conseguenze disastrose del Ciclone Idai, che si è abbattuto nel 2019 sul Mozambico, Malawi e Zimbabwe, hanno lasciato in ginocchio diverse aree di questi Paesi. In particolare, le forti piogge che si sono abbattute nella parte meridionale del Malawi hanno causato la distruzione innumerevoli palazzi, abitazioni e ponti, portando devastazione in 15 distretti. Le vittime sono state 59 e oltre 650 i feriti; 87 mila persone sono state evacuate e ancora oggi molte di loro non hanno una casa. L’attività agricola e di allevamento della zona è stata gravemente compromessa, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare di migliaia di persone. Per questo DAPP Malawi, membro della Federazione di Humana People to People presente sul territorio da oltre 25 anni, si è mobilitata con interventi ad hoc non solo nel momento di emergenza (fase 1) ma soprattutto con progetti nel medio e lungo termine (fase 2).

Gli obiettivi principali di questa seconda fase sono di affiancare le comunità locali per ridurre la vulnerabilità nei confronti di fenomeni atmosferici violenti, causati dalle conseguenze del cambiamento climatico in atto; fornire strumenti concreti e competenze affinché i piccoli coltivatori possano riavviare l’economia locale attraverso modelli di business resilienti.

L’1 dicembre ricorre la Giornata Mondiale della Lotta contro l’AIDS, tema di quest’anno è Equalize – tackle AIDS inequalities. Sono ancora molti i fattori che purtroppo ostacolano l’eliminazione di questa malattia, non da ultimi anche un accesso discriminato a test e cure. “Negli ultimi anni i progressi verso gli obiettivi di eradicazione si sono bloccati, le risorse si sono ridotte”.  dichiara l’OMS.

I dati dell’UNAIDS mostrano come durante gli anni della pandemia di COVID 19 gli sforzi indirizzati alla lotta all’HIV e AIDS siano diminuiti. Nel 2021, 38.4 milioni di persone erano positive all’HIV, 1.5 milioni avevano contratto il virus in quell’anno e 650.000 hanno perso la vita a causa delle malattia o di cause correlate.

Dal 2000 la Federazione di Humana People to People è impegnata in campagne di prevenzione e affinché il maggior numero di persone possa usufruire dei trattamenti, raggiungendo le comunità nelle zone più remote dei Paesi del sud del mondo. Il programma TCE (Total Control of Epidemic) implementato da Humana e applicato anche per contrastare HIV/AIDS si basa sulla mobilitazione del singolo all’interno della propria comunità, nell’ottica di rendere questa stessa il pilastro attorno cui ruotano le attività e i referenti di chi ha bisogno di cure e trattamenti. Sono circa 22 milioni le persone che hanno beneficiato del programma di Humana dall’inizio della sua attività, ma molto resta ancora da fare.

Inoltre, chi è affetto da HIV è più fragile e ha un rischio maggiore di contrarre anche la Tubercolosi che ogni anno, soprattutto in Africa, miete ancora centinaia di migliaia di vittime. L’approccio di Humana prevede quindi un doppio binario, che riguarda sia il controllo dell’HIV sia della TB. In tal senso, uno tra i membri di Humana più attivi in questo campo è ADPP Mozambico. Negli ultimi 15 anni ADPP ha realizzato progetti di prevenzione e cura di AIDS e TB all’interno delle comunità locali in collaborazione con il Ministero della Salute del Paese, raggiungendo ogni anno 1 milione di persone.

La lotta all’HIV/AIDS resta una priorità a livello mondiale. Se trattata immediatamente una persona sieropositiva, infatti, ha la stessa aspettativa di vita media di chi non è mai entrato in contatto con il virus. Tuttavia, anche in Italia, l’attenzione verso questa malattia è diminuita negli anni, e i dati lo dimostrano: il 63% delle persone scopre l’infezione quando questa è già in fase avanzata (fonte I.S.S.)

 

 

Humana People to People Italia partecipa alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che quest’anno ha come focus il tessile circolare e sostenibile.

La nostra organizzazione da oltre 40 anni nel mondo e da quasi 25 anni in Italia è un esempio di buona pratica legata al prolungamento della vita dei capi usati e all’avvio a riutilizzo. Attraverso lo sviluppo di una filiera gestita in ogni suo anello da Humana, dalla raccolta degli abiti tramite i contenitori dell’organizzazione sino alla vendita finale attraverso gli oltre 500 negozi Humana in Europa (di cui 12 store fisici in Italia e l’e-commerce), non solo contribuiamo a ridurre l’impatto ambientale di uno dei settori più inquinanti al mondo, ma ricaviamo risorse per finanziare e realizzare progetti socio-ambientali in Italia e nel mondo.

Solo nel 2021, la Federazione Humana ha portato avanti 1.238 progetti legati all’istruzione, alla tutela della salute, al contrasto al cambiamento climatico e alla sicurezza alimentare, migliorando le condizioni di vita di quasi 10 milioni di persone.

In occasione della SERR, dal 19 al 27 novembre, insieme a realtà del mondo profit, istituzioni e singoli cittadini, Humana lancia un appello ancora più forte affinché si rafforzi la consapevolezza che l’azione di ognuno è fondamentale per iniziare a cambiare le corse, partendo anche dal proprio armadio. Per questo abbiamo organizzato momenti di sensibilizzazione e formazione, swap party e raccolte straordinarie di abiti usati al fine di promuovere non solo un consumo responsabile ma anche un riutilizzo virtuoso, a favore del pianeta e delle persone.

Ecco il dettaglio delle iniziative:

Se anche tu vuoi prendere parte alle iniziative consulta il sito dedicato e cerca le attività più vicine a te!

Abbiamo  partecipato al Venice Sustainable Fashion Forum 2022, il primo summit internazionale dedicato alla transizione sostenibile del settore moda che si è tenuto il 27 e 28/10  ed è stato organizzato da Camera Nazionale della Moda Italiana, Confindustria Venezia, Sistema Moda Italia e The European House-Ambrosetti.

Durante la prima giornata dal titolo ‘Just fashion transition’ Karina Bolin è intervenuta nella sessione moderata da Andrea Cabrini Environmental, social and economic impacts of fashion suppy chain in a changing world insieme a Shaway Yeh, Federico Marchetti e Carlo Carraro.

Al summit erano presenti alcuni dei protagonisti del panorama fashion italiano, organizzazioni non governative e istituzioni.  Tra i temi trattati ci sono stati l’impatto ambientale e sociale del sistema moda, raccontati attraverso la voce degli attori della sua filiera, e i nuovi scenari che si delineano nella regolamentazione europea per la gestione del fine vita dei prodotti tessili. Siamo orgogliosi di aver portato anche il nostro contributo illustrando la nostra filiera come esempio di best practice per il settore.

La Federazione Humana People to People partecipa alla COP27, la conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite che si tiene dal 6 al 18 novembre a Sharm el Sheikh, Egitto. Obiettivo della conferenza è discutere le agende politiche dei governi per far fronte alla crisi climatica e raggiungere accordi su impegni concreti, tra cui quello sulla riduzione delle emissioni di CO2.

Humana sarà presente con uno stand dal 7 al 9/11 insieme all’organizzazione SouthSouthNorth. Lo spazio avrà come tema Building resilience through locally-led climate action e al suo interno lo staff di Humana illustrerà gli interventi dell’organizzazione finalizzati all’adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici nelle comunità in Africa, Asia e Sud America.

L’11 novembre alle ore 16:45 -18:15 parteciperemo all’evento collaterale Climate Policies and Finance for Adaptation in the Global South: how can Civil Society Organisations promote the way forward? presso Room 7. Insieme ad altre associazioni e istituzioni come China Association of NGOs, LEDARS e Green River discuteremo di finanza climatica e di politiche economiche nel sud del mondo.

Attraverso i nostri programmi puntiamo ad accrescere la consapevolezza e le competenze degli individui localmente, per affrontare le conseguenze della crisi climatica, specialmente in quei luoghi dove le informazioni sul fenomeno sono di difficile accesso e, parallelamente, le conseguenze di tali cambiamenti sono maggiormente gravi per l’ecosistema delle comunità.

Tra questi c’è il progetto Resilience Building as Climate Change Adaptation in Drought Struck South-Western African Communities,finanziato dall’Adaptation Fund e implementato da ADPP Angola e DAPP Namibia insieme al Sahara and Sahel Observatory. Il programma ha lo scopo di trovare tecniche di coltivazioni e contenimento per far fronte al fenomeno della siccità che sta colpendo la zona tra il confine di questi due Stati, rendendo sempre più difficili le condizioni di vita delle comunità locali: sono circa 140.000 le persone coinvolte nel programma.

Oltre a questo, continuano i progetti di Farmers’ Club in nove Stati dell’Africa sub-sahariana per promuovere catene di approvvigionamento alimentare sostenibili attraverso coltivazioni e allevamenti. Negli ultimi 15 anni questi programmi hanno coinvolto oltre 200.000 piccoli agricoltori e allevatori.

OVS  affida alla nostra organizzazione i capi  che vengono raccolti nei circa 800 store OVS in tutta Italia con la campagna “Dona i tuoi abiti usati a Humana”.

I clienti OVS potranno partecipare alla campagna portando gli abiti, usati e in buone condizioni, presso gli appositi contenitori presenti in negozio. A fronte di ogni busta di abiti donata, verrà consegnato un buono da 5€ valido per un nuovo acquisto di almeno 40€.

I capi donati entreranno nella filiera di Humana che li trasformerà in risorse preziose per sostenere i nostri progetti in Italia e nel mondo.

Scopri di più sugli impegni del brand per la circolarità qui.

Gli orti di comunità di Humana People to People Italia a Cornaredo e Settimo Milanese (MI) aprono le iscrizioni per ampliare il progetto 3C – Coltiviamo il Clima e la Comunità.
L’iniziativa, inaugurata nel 2018 con l’orto di comunità di Cornaredo, si allarga infatti anche al territorio di Settimo Milanese, dando la possibilità alle persone di partecipare gratuitamente a un percorso formativo stimolante, aperto a tutti coloro che vogliono imparare…sul campo!

Come funziona?
– A partire da dicembre 2022 avrai a disposizione un lotto di terra da coltivare e seguirai dei corsi gratuiti di 2 anni sulle tecniche di agricoltura biologica, affiancato da un esperto del settore.
– Tutti i prodotti andranno sulla tua tavola per un’alimentazione sana e a km zero.
– Coltiverai il tuo orto in un ambiente dinamico, in compagnia degli altri partecipanti al progetto. Avrai inoltre la possibilità di prendere parte a numerose iniziative organizzate da Humana.
– L’iniziativa è gratuita e a posti limitati.

Perché partecipare?
Potrai seguire il ritmo delle stagioni, ritrovare il contatto con la natura e il piacere di condividere idee ed esperienze. Contribuirai a ridurre l’impatto ambientale, praticando una coltivazione sostenibile e migliorando così anche la qualità della tua vita.

Le iscrizioni sono aperte sia per l’orto 3C di Settimo Milanese in via delle Fornaci  a Vighignolo (destinato solo ai residenti del comune), sia per quello di Cornaredo in via Rosa Parks ang. Cascina Duomo.

Per maggiori informazioni e iscrizioni puoi contattarci ai seguenti recapiti
Tel.: 393 8327196
E-mail: orto3c@humanaitalia.org

Iniziativa realizzata con il contributo di Fondazione Comunitaria Nord Milano ONLUS.

L’industria della moda dà lavoro a decine di milioni di persone nel mondo. La maggior parte di loro, per lo più donne, guadagnano in media il 45% in meno di quanto necessario per provvedere a se stessi e alle loro famiglie. Nonostante gli orari di lavoro estenuanti, la maggior parte lotta per mettere in tavola cibo sano, vivere in alloggi adeguati, accedere all’assistenza sanitaria o persino mandare i propri figli a scuola. Gli attuali salari minimi legali nel settore, stabiliti dai governi nei paesi produttori di abbigliamento, semplicemente non sono sufficienti per vivere.

Good Clothes, Fair Pay è l’iniziativa dei cittadini europei (ECI) lanciata il 19 luglio per richiedere all’Unione Europea di implementare delle leggi affinché le aziende che vendono abbigliamento, prodotti tessili e calzature negli Stati UE garantiscano dei salari dignitosi ai lavoratori delle loro catene di approvvigionamento. I marchi e i rivenditori sarebbero legalmente tenuti a valutare i salari nelle proprie catene produttive, mettere in atto piani per colmare il divario tra salario effettivo e salario minimo e rivelare pubblicamente i propri progressi.

Questa campagna  ha bisogno di almeno un milione di firme ed è guidata da una coalizione di cittadini e supportata da ONG, tra cui anche Humana People to People Italia, responsabili politici ed esperti in materia.

L’ECI può essere firmato su www.goodclothesfairpay.eu: anche il tuo contributo è fondamentale, firma oggi!

 

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